articolo Il mondo animale Salute
La Pet Therapy freccegiovedì 26 settembre 2013

La Pet Therapy nasce nel 1953 in America ad opera del neuropsichiatra Boris Levinson, quando, n suo piccolo paziente autistico, chiamò per nome il suo cane, egli comprese che, grazie a quell'animale, il bambino era stato in grado di proiettare le proprie sensazioni all'esterno. Da allora iniziò studiare vari casi con l'aiuto del suo fedele amico, fino a coniare il termine Per Therapy nel 1963. Questa terapia, che deve essere affiancata a quella medica, garantisce uno scambio di emozioni e stimoli tra la persona e l'animale, tale da provocare cambiamenti ed effetti positivi da entrambe le parti.

Questo aiuto è rivolto a persone con disabilità fisiche (morbo di Parkinson, paralisi e sclerosi multipla), disordini dello sviluppo, (sindrome di Down e autismo), disturbi psichiatrici(schizofrenia, depressione, disordini alimentari), problemi di udito e vista, anziani, malati terminali, bambini. Non tutti gli animali sono adatti per la Pet Therapy, tra i più utilizzati troviamo cani, gatti, conigli, cavalli, asini, delfini e pappagalli. Il contatto con questi animali è funzionale al miglioramento fisico, infatti, favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco e sopperisce ad alcune mancanze motorie e sensoriali, garantisce la stimolazione mentale grazie al gioco e alla comunicazione tra uomo e animale, facilita l'interazione con altre persone, la socializzazione e lo sviluppo delle responsabilità, ma, soprattutto, si crea un legame speciale tra animale e uomo.

Delfinoterapia
Secondo un mito greco, i delfini sarebbero pirati gettati in mare da Dioniso e trasformati in creature acquatiche, proprio la nostalgia della loro forma umana, li spinge ad avvicinarsi all'uomo. Questo mito spiega l'origine dell'amicizia tra uomo e delfino, La delfinoterapia consiste nel nuotare con questi animali, metodo usato con persone autistiche, affette da ritardi mentali e depressione. Recenti studi hanno dimostrato che il contatto con questi animali rende le persone più aperte nelle relazioni interpersonali e più attive nell'apprendimento.

Tra e caratteristiche positive dei delfini troviamo la loro intelligenza molto sviluppata e la loro solidarietà, se un loro compagno è ferito, lo sostengono in superficie per aiutarlo a respirare e non sono rari i casi di salvataggio di persone che stavano per annegare. Secondo alcuni studiosi, la loro efficacia curativa è dovuta agli ultrasuoni che producono, invece, secondo altri hanno poteri telepatici e capacità di trasmettere energie positive.

Ippoterapia
Già Ippocrate consigliava ai suoi pazienti lunghe cavalcate per combattere ansia e insonnia, infatti, l'ippoterapia o equitazione a scopo terapeutico, agisce sia a livello neuro- motorio che neuro- psicologico. Questa terapia risulta funzionale sia per problemi ortopedici e traumatologici, poiché sviluppa il tono muscolare, la coordinazione e l'equilibrio, sia per sostegno ai casi di autismo, disturbi del linguaggio e del comportamento, questo perché il cavallo è un animale molto ricettivo verso tutti i tipi di comunicazione, sviluppa il senso di responsabilità, migliora la comunicazione e genera emozioni intense. La prima fase si svolge a terra, dove il paziente entra in contatto con il cavallo e il suo ambiente, in seguito, gli vengono insegnati gli elementi base dell'equitazione e infine, gli è permesso di condurre attivamente il cavallo.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Elisabetta  Mancini - vedi tutti gli articoli di Elisabetta  Mancini



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Ricetta del giorno
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Aechmea

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La Pet Therapy nasce nel 1953 in America ad opera del neuropsichiatra Boris Levinson, quando, n suo piccolo paziente autistico, chiamò per nome il suo cane, egli comprese che, grazie a quell'animale, il bambino era stato in grado di proiettare le proprie sensazioni all'esterno. Da allora iniziò studiare vari casi con l'aiuto del suo fedele amico, fino a coniare il termine Per Therapy nel 1963. Questa terapia, che deve essere affiancata a quella medica, garantisce uno scambio di emozioni e stimoli tra la persona e l'animale, tale da provocare cambiamenti ed effetti positivi da entrambe le parti.

Questo aiuto è rivolto a persone con disabilità fisiche (morbo di Parkinson, paralisi e sclerosi multipla), disordini dello sviluppo, (sindrome di Down e autismo), disturbi psichiatrici(schizofrenia, depressione, disordini alimentari), problemi di udito e vista, anziani, malati terminali, bambini. Non tutti gli animali sono adatti per la Pet Therapy, tra i più utilizzati troviamo cani, gatti, conigli, cavalli, asini, delfini e pappagalli. Il contatto con questi animali è funzionale al miglioramento fisico, infatti, favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco e sopperisce ad alcune mancanze motorie e sensoriali, garantisce la stimolazione mentale grazie al gioco e alla comunicazione tra uomo e animale, facilita l'interazione con altre persone, la socializzazione e lo sviluppo delle responsabilità, ma, soprattutto, si crea un legame speciale tra animale e uomo.

Delfinoterapia
Secondo un mito greco, i delfini sarebbero pirati gettati in mare da Dioniso e trasformati in creature acquatiche, proprio la nostalgia della loro forma umana, li spinge ad avvicinarsi all'uomo. Questo mito spiega l'origine dell'amicizia tra uomo e delfino, La delfinoterapia consiste nel nuotare con questi animali, metodo usato con persone autistiche, affette da ritardi mentali e depressione. Recenti studi hanno dimostrato che il contatto con questi animali rende le persone più aperte nelle relazioni interpersonali e più attive nell'apprendimento.

Tra e caratteristiche positive dei delfini troviamo la loro intelligenza molto sviluppata e la loro solidarietà, se un loro compagno è ferito, lo sostengono in superficie per aiutarlo a respirare e non sono rari i casi di salvataggio di persone che stavano per annegare. Secondo alcuni studiosi, la loro efficacia curativa è dovuta agli ultrasuoni che producono, invece, secondo altri hanno poteri telepatici e capacità di trasmettere energie positive.

Ippoterapia
Già Ippocrate consigliava ai suoi pazienti lunghe cavalcate per combattere ansia e insonnia, infatti, l'ippoterapia o equitazione a scopo terapeutico, agisce sia a livello neuro- motorio che neuro- psicologico. Questa terapia risulta funzionale sia per problemi ortopedici e traumatologici, poiché sviluppa il tono muscolare, la coordinazione e l'equilibrio, sia per sostegno ai casi di autismo, disturbi del linguaggio e del comportamento, questo perché il cavallo è un animale molto ricettivo verso tutti i tipi di comunicazione, sviluppa il senso di responsabilità, migliora la comunicazione e genera emozioni intense. La prima fase si svolge a terra, dove il paziente entra in contatto con il cavallo e il suo ambiente, in seguito, gli vengono insegnati gli elementi base dell'equitazione e infine, gli è permesso di condurre attivamente il cavallo.
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